Il Nepal è uno stato della cosiddetta “Asia Minore” confinante con l’India e la Cina ed è uno dei pochi Stati al mondo a non avere sbocco sul mare. La sua capitale è Kathmandu e tutta la nazione è caratterizzata da un territorio prevalentemente montuoso e presenta un dislivello notevole che arriva fino alla cima dell’Himalaya con i suoi oltre 8.000 metri di altitudine. L’attrattiva del Nepal sta ovviamente nelle sue particolari bellezze naturali, per la maggior parte ancora intatte, ma non solo, visto che anche la stessa città di Kathmandu è meta turistica apprezzata. Essa infatti presenta degli ambienti culturali ed artistici che rientrano sotto la protezione Unesco, come le pagode, struttura caratteristica di questi luoghi di importazione cinese e giapponese. Inoltre durante un viaggio in queste terre potrete vivere ed assaporare lo stile di vita indù che caratterizza le persone del luogo, visto che questa religione ha il predominio, assieme ad una minoranza di buddhisti.
Spesso i viaggiatori che intraprendono questo meraviglioso viaggio nelle zone dell’Asia Minore sono attratti dalle pendici dell’Himalaya: sono molti i tour guidati che portano a risalire almeno una parte di questa montagna, visto che la conquista della vetta è riservata solo ai più esperti e facenti parte di spedizioni organizzate. A causa della altitudine e severità del territorio, prima di organizzare un trekking in Nepal, è quindi opportuno conoscere le condizioni atmosferiche e il clima che è possibile incontrare durante il soggiorno, al fine di evitare brutte sorprese.
Meteo in Nepal
Per la sua conformazione geografica, il Nepal presenta diverse zone climatiche completamente diverse tra loro. Nella zona meridionale caratterizzata da lunghe ed estese pianure, prevale un clima umido e subtropicale, mentre a mano a mano che ci si dirige verso nord e si comincia a salire di altitudine si incontra prima un clima temperato ed infine uno di tipo “artico” sulle cime delle montagne.
Nella zona pianeggiante il clima è sempre mite con temperature che scendono difficilmente sotto i 10° C anche nel mese di gennaio. Le notti sono fresche, quasi mai fredde se non in qualche giorno di febbraio. Di solito le giornate sono sempre soleggiate e la pioggia è ancora del tutto ridotta a qualche sporadico acquazzone. Da marzo in poi la situazione cambia completamente visto che le temperature cominciano ad aumentare vertiginosamente fino al picco massimo di giugno quando interviene il monsone che interessa inizialmente la zona orientale e mano a mano arriva a toccare anche quella occidentale. Le temperature da marzo e giugno, prima dell’arrivo del monsone, arrivano a sfiorare i 45° con un’afa intensa. L’umido aumenta durante il periodo delle piogge che arrivano alla loro massima intensità durante i mesi di luglio ed agosto. Il monsone comincia a lasciare il paese nei primi giorni di ottobre, quando il sole fa di nuovo la sua comparsa nel cielo e le temperature si fanno meno opprimenti, anche se sempre molto alte.
Il caldo continua fino ai 1.000 metri di altitudine, quando il monsone incontra le montagne e sale leggermente verso l’alto, portando maltempo e caldo. La città di Pokhara è considerata la più piovosa di tutto il paese, per via della sua posizione ai piedi del massiccio dell’Annapurna che trattiene il monsone e lo rende particolarmente intenso. A mano a mano che si sale il clima diventa più temperato e mite come accade nella capitale Kathmandu, anche se è forte l’escursione termica tra la notte e il giorno. L’estate che va da aprile ad ottobre ha massime intorno ai 25°C e anche in questo caso i mesi più piovosi sono proprio quelli centrali tra giugno e agosto.
Oltre i 2.000 metri la temperatura comincia a scendere fino ai 4°C in gennaio e diminuisce a mano a mano che si sale di quota. Alcune zone interne non vengono raggiunte dal monsone, tant’è che sono caratterizzate da un clima semi-desertico. Quando si arriva ai 3.500 metri di quota, la pioggia comincia a scendere di rado e le temperature diminuiscono bruscamente non salendo mai sopra lo zero, neanche in piena estate.
Viste le intense piogge che caratterizzano la regione, il periodo migliore per andare in Nepal è quello delle stagioni intermedie, quando ancora non fa troppo caldo e la pioggia non si è ancora intensificata.
Per fare trekking consigliamo i mesi tra marzo ed aprile e quelli intermedi di ottobre: le spedizioni sull’Everest sono concentrate nei mesi di maggio e giugno e durante il mese di ottobre, unici due periodi adatti per scalare la cima.
Per un tour del Paese che non sia concentrato soltanto sul trekking è possibile prendere in considerazione i mesi tra novembre e febbraio quando le temperature sono costanti e le piogge quasi del tutto assenti.
Alta e Bassa stagione
A differenza di altri luoghi dove è possibile ovviare all’alta e alla bassa stagione, cercando di organizzare il viaggio nei periodi intermedi, l’intensa stagione delle piogge rende i mesi estivi (ovvero la “nostra” alta stagione) quasi del tutto impraticabili. Oltretutto per gli amanti del trekking è obbligo organizzare il proprio viaggio durante i mesi con condizioni climatiche sicure come suggeriscono i tour guidati verso la vetta dell’Everest.
E’ comunque possibile individuare un periodo di alta stagione che va da novembre a febbraio e uno di bassa stagione da aprile ad ottobre. Probabilmente il giusto compromesso, lontano dal caos turistico si assesta verso la fine di ottobre ed i primi di novembre, quando è possibile visitare il paese senza incontrare delle piogge intense e fastidiose.
Per quanto riguarda i prezzi, il Nepal non è un paese molto caro da visitare, ma va detto che la qualità di vita è davvero bassa e hotel e ristoranti sono tutti molto modesti. Più care semmai sono le escursioni guidate in alta montagna visto che presuppongono un’attrezzatura ed un’organizzazione professionali, peraltro ottimamente fornite dalla gente del luogo.
Eventi in Nepal
Gli eventi e le festività sono legate di solito a ricorrenze religiose di stampo indù e buddista e sono così numerose che spesso si sovrappongono l’una con l’altra. Si comincia con gennaio con la Festa dell’Unità Nazionale e la celebrazione della primavera. Si continua a marzo con la festa in occasione di Shiva, divinità protettrice del Nepal, passando per il capodanno tibetano e la Festa dei Colori che celebra la fine dell’anno. Si passa al mese di aprile con il capodanno Hindi e all’anniversario di Buddha. Si prosegue verso la festività del dio Krishna, alla Festa della Vacca e la Festa della Donna e della Luce.
Non è soltanto un mero elenco di festività ed appuntamenti, ma un’occasione sempre viva per fare festa e partecipare attivamente a delle ricorrenze che per il calendario gregoriano sono completamente sconosciute. Questi momenti sono occasioni per conoscere gli abitanti del posto, i loro usi e costumi e magari per assaggiare qualche specialità gastronomica che varia in base alla diverse etnie della regione.